CANTINA DEL TUFAIO
Una grotta di tufo, il Pinot bianco, lo spumante metodo classico, il ritorno a vitigni autoctoni, i vini come una volta: così si può riassumere la scommessa della famiglia Loreti, vignaioli da 6 generazioni a Zagarolo, ai piedi dei Monti Prenestini.
Con alle spalle una storia vitivinicola di cinque generazioni iniziata nel 1881, Cantina del Tufaio, tra i castelli romani e i monti Prenestini, inizia il suo viaggio nel 1994, quando Claudio Loreti e sua moglie Maria iniziano a sperimentare la tecnica di affinamento dello spumante metodo classico sfruttando il prezioso dono della grotta e impiantando il Pinot bianco, una vera e propria scommessa a queste latitudini.
Rispetto per la terra, con interventi al minimo in vigna, per la sanità dell’uva, autoctona e internazionale, rese tendenti al basso, vinificazioni delicate e affinamenti pazienti, aiutati da una grotta di tufo scavata a mano profonda 16 metri, in cui le bottiglie riposano fino al momento della messa in commercio. Questa è la filosofia aziendale, che oggi Nicoletta Loreti, figlia di Claudio e vignaiola di sesta generazione ha sposato e portato al livello successivo: il vino naturale. Dagli studi di economia, Nicoletta si converte definitivamente all’azienda di famiglia nel 2016 e subito nasce l’idea: “Volevo fare qualcosa che mi rappresentasse, ma che facesse in qualche modo anche rivivere il vino come lo faceva mio nonno. Il vino naturale non è un’invenzione moderna, prima si faceva così“.
